AMORI E STILI DI ATTACCAMENTO.CE NE PARLA IL MEDIATORE FAMILIARE

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AMORE E STILI DI ATTACCAMENTO…
Esiste un modo per capire se il sentimento che stiamo vivendo sia un vero amore? Secondo Grazia Attili, docente di Psicologia Sociale presso l’Università Sapienza di Roma, esistono degli indicatori del vero amore. La Attili, nel libro “Attaccamento e amore”, pone ai lettori quattro domande:
1. Con chi mi piace passare il tempo a chi mi piace esser vicino?
2. A chi mi rivolgo quando sono turbato, ho un problema o non mi sento bene?
3. Chi non sopporto che mi stia lontano o mi manca molto quando non c’è?
4. Su chi sento di poter contare sempre e so che farebbe tutto il possibile per me?
La persona che indicheremo in risposta a tutte e quattro le domande sarà la persona alla quale siamo legati e sulla quale convergono gli aspetti della nostra emozionalità.
Secondo John Bowlby, medico e psicoanalista britannico, padre della TEORIA DELL’ATTACCAMENTO, il bambino nasce con una predisposizione biologica a sviluppare un “attaccamento” per chi si prende cura di lui, non necessariamente la madre. I bambini attribuiscono alla figura di attaccamento la funzione di “base sicura”, che consente loro di poter esplorare l’ambiente circostante.
In una relazione amorosa, un desiderio forte di vicinanza e contatto caratterizza le fasi iniziali; fornire un supporto reciproco diviene importante nelle fasi successive; l’ansia e l’angoscia da separazione sono gli indicatori che il legame di attaccamento si è completamente formato. L’effetto “base sicura” sarà, quindi, importante per il mantenimento del rapporto.
Lo stile di attaccamento sviluppato nell’infanzia, rispetto alla figura di riferimento, contribuisce a formare la visione che abbiamo di noi stessi ed è la visione che abbiamo di noi stessi a condizionare la scelta del partner.
Se chi si prende cura del bambino è una persona concreta, coerente e sensibile, il bambino sarà un adulto con una buona visione di sé, fiducioso negli altri, con una elevata autostima. Sarà un partner sicuro, all’interno della relazione amorosa, a proprio agio con l’intimità fisica ed emotiva. Dunque, se lo stile di attaccamento è SICURO, la visione di sé è quella di una persona meritevole di amore Si sceglierà, quindi, un partner amorevole, che soddisfi i nostri bisogni e accolga la nostra emotività.
Nello stile di attaccamento insicuro, che può essere di tre tipi, EVITANTE, AMBIVALENTE E DISORGANIZZATO, le cose si complicano.
Se la persona che si prende cura del bambino è fredda, distante o scoraggia l’emotività, oppure se è incoerente, a volte sensibile, a volte negligente, o se è spaventata, ansiosa, o spaventa il bambino, si crescerà o negando i propri bisogni, convinti che tanto non verranno soddisfatti, o percependoli in maniera confusa.
Le nostre decisioni sono regolate da un forte bisogno di coerenza che ci spinge a cercare continue conferme mentali dell’attaccamento. Si tende a scegliere come partner chi rafforza le nostre aspettative e conferma l’idea che abbiamo di noi stessi. Se, per esempio, riteniamo di non essere degni di essere amati, cercheremo un compagno che confermi la nostra idea, in maniera inconsapevole, realizzando così la nostra personale profezia.
Avere una maggiore consapevolezza di come ci si relaziona agli altri e delle aspettative che si hanno su di essi può aiutare ad avere relazioni migliori.
La “base sicura” potrebbe essere un professionista che ci aiuti a far luce sui nostri modelli operativi interni.

DOTT.SSA LUANA TAMA’