SANTUARIO DEI SANTI PIETRO E PAOLO A CANCELLI: UN LUOGO MISTICO

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Santuario dei Santi Pietro e Paolo a Cancelli

 

In tempi proficui come gli odierni, la leggenda e le pratiche rituali di natura magica, soprattutto se connessa alla sfera della cura del corpo e delle malattie, hanno più di un elemento in comune con la scienza medica.

 

Dopo l’attesa e la speranza riposta nella medicina per fronteggiare la più recente pandemia, divenuta in larga parte della popolazione adorazione vera e propria, è interessante riannodare i fili di una ritualità atavica, in cui il gesto caricato di particolare significato viene giudicato come causa della guarigione di un individuo.

 

Nella frazione Cancelli di Foligno, fin dal Cinquecento, viene tramandata una leggenda cittadina: alla famiglia Cancelli, da cui il nome della frazione, era accordato lo straordinario dono di guarire le persone, solo apponendo le mani sul loro corpo.

Da qui l’espressione verbale “andarsi a segnare a Cancelli”, la cui efficacia è stata confermata da numerosi importanti ecclesiastici, da ultimo Papa Pio IX, che, sofferente di sciatica, fece chiamare in Vaticano un certo Giovanni Battista Cancelli.

 

Il santuario intitolato ai Santi Pietro e Paolo, iniziato fra 1652 e 1657, viene completato fra il 1744 e il 1765 su committenza del vescovo di Foligno Mario Antonio Maffei, che si servì del progetto attribuito all’architetto folignate Filippo Neri.

 

Tra le poche opere che adornano la chiesa di Cancelli ricordiamo la pala dell’altare maggiore, opera di Claude Francois Beaumont, che raffigura i Santi Pietro e Paolo, in memoria della tradizione che vuole presenti i due apostoli a Cancelli, quattro statue settecentesche in stucco, personificazioni delle tre virtù teologali e della religione cristiana, e sull’altare di destra la tela Antonio Coccetti, datata al 1786, con rappresentato San Feliciano, santo protettore della città di Foligno.

 

Pietro e Paolo in viaggio verso Roma si fermarono a rifocillarsi nella frazione, ospitati dagli antenati dei Cancelli ancora viventi, e forse poterono già in quella circostanza constatare le straordinarie virtù terapeutiche di quella famiglia.

In loro onore, dietro l’altare maggiore è collocata una stanza, chiamata “Camera degli Apostoli”, dove avviene il rito della guarigione: il malato si sostiene a delle travi infisse nel muro, mentre l’operatore taumaturgo, sotto l’invocazione ai Santi Apostoli, traccia in aria delle croci e tocca il corpo del malato con le mani.

 

Lo stato odierno di conservazione non è ottimale, necessitando di un importante intervento di restauro.

 

Il santuario è particolarmente frequentato in occasione di appuntamenti di natura religiosa, come l’Ascensione, la festa dei Santi Pietro e Paolo e l’Assunzione.