IL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE GRAZIE A RASIGLIA

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Chissà se il boom turistico che ha coinvolto in questi ultimi anni Rasiglia, piccola frazione del folignate, ha portato in dono anche spettatori appassionati al suo patrimonio storico-artistico e non soltanto alle sue bellezze naturalistiche, da cui la denominazione di Venezia umbra.

Tra i ruscelli, mulini, specchi d’acqua limpidissimi si cela un patrimonio di cultura e memoria locale e regionale importantissimo: il Santuario della Madonna delle Grazie.

La storia del luogo sacro è fin dal principio intrecciata con quella della città di Foligno, ora come allora diocesi di riferimento della zona: nel 1450, infatti, don Bartolomeo, parroco di Rasiglia, chiede al Vescovo di Foligno Antonio Bolognini l’autorizzazione a innalzare una chiesa intitolata alla Madonna delle Grazie.

Il privilegio, rilasciato il 15 agosto del medesimo anno, sancisce la premura e l’importanza riconosciuta al luogo di culto paesano dal vescovo folignate.

Se l’esterno presenta una struttura composita, con elementi di metà Quattrocento ed altri addirittura aggiunti ad inizio Novecento (come le stele scolpite della facciata), l’interno documenta compiutamente la scuola folignate di metà Quattrocento.

Gli affreschi rappresentano le scene canoniche dell’iconografia cristiana: dalla Madonna col Bambino in grembo o in Cattedra, alla Madonna di Loreto, fino a San Rocco, Sant’Antonio Abate, San Sebastiano, santi protettori delle pesti, delle epidemie e di tutti i fenomeni naturali avversi.

Oltre alle opere di dubbia attribuzione o di comodo, come quelle assegnate al grande Bartolomeo di Tommaso o al suo continuatore Niccolò di Liberatore detto l’Alunno o, ancora, quelle, per cui è stato creato un nome a tavolino (“Maestro di Rasiglia”), una firma di staglia, nella parete inferiore di sinistra, al di sotto del Sant’Antonio Abate circondato dalle dodici storie che narrano i fatti della sua vita: A. D. MCCCCLXVII CHRISTOFORUS F(ulginatis) PINSIT.

Il Christoforus in questione è stato ricondotto da Adamo Rossi al pittore Cristoforo di Jacopo da Foligno e la data sciolta in numeri arabi (1467).

L’accenno ad un Rinascimento trasognato, pieno di calligrafismi ancora legati alla tradizione Tardogotica, segnata peraltro dal passaggio a Foligno di Gentile da Fabriano all’inizio del secolo, caratterizza i numerosi affreschi, non tutti in ottimo stato conservativo, del Santuario della Madonna delle Grazie di Rasiglia.


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