LA BIORIVITALIZZAZIONE – 2° PARTE – A CURA DEL DOTT. MORENO FINAMONTI

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Il pensiero oggi dominante “del tutto e subito” confligge, inevitabilmente con il risultato che una buona biorivitalizzazione può dare nel tempo.
È un fattore culturale di non facile apprendimento ma insostituibile. Dobbiamo parlare di prevenzione ma l’applicazione in questo “sistema ormai collaudato” si fa ardua; male, molto male perché con la vita che si sta allungando, si avrebbe un notevole risparmio della spesa sanitaria terapeutica, mentre sarebbe comunque salvaguardato il mercato delle case farmaceutiche.

Molte volte la presenza della confusione è indice di comodità, ma in un mercato in continua espansione che interessa la popolazione ed i produttori, una seria divulgazione ci sta proprio bene. Di seguito sono descritte solo alcune delle tante sostanze oggi in commercio con le loro caratteristiche più importanti, si ricorda comunque che tutte le sostanze (quindi anche gli antiossidanti) costituiscono un vero e proprio sistema integrato, perché ogni componente dipende dall’altro e questo spiega i dati contraddittori delle sperimentazioni sull’efficacia preventiva e terapeutica delle singole sostanze.

Consultare lo specialista è quanto mai consigliato.

Acido α-lipoico
L’acido α-lipoico è prodotto dal nostro organismo. È un importante antiossidante che contrasta la formazione dei radicali liberi. La sua forma ridotta, detta acido diidrolipoico (DHLA), è ancora più efficace.
Essendo sia idrofilo che lipofilo (solubile sia in acqua che nei grassi), può raggiungere i fluidi extracellulari mediante il sistema ematico e contemporaneamente può svolgere la sua azione di difesa nei confronti del processo di perossidazione lipidica delle membrane cellulari.
L’acido α-lipoico lavora in sinergia con le vitamine C ed E, potenziandone l’azione. È utilizzato nel trattamento delle complicanze del diabete e per generare energia nei mitocondri.

Aiuta l’eliminazione dei metalli tossici (azione chelante) e protegge contro la glicazione eccessiva. Numerosi studi lo descrivono come una sostanza molto utile ai diabetici per allontanare le sostanze dannose prodotte in eccesso da questa patologia e pertanto, è un fattore di prevenzione dell’ipertensione arteriosa e delle malattie cardiovascolari in genere. Ottimo come antiinvecchiamento cutaneo ed efficace per migliorare la memoria, la funzionalità cerebrale e l’apprendimento.
I valori terapeutici vanno da 200 a 1800 mg/die, quello consigliato è 600 mg/die.

Coenzima Q-10
Il coenzima Q-10, detto anche ubichinone, è un coenzima, cioè come dice il termine, partecipa a diversi processi enzimatici, a differenza degli enzimi che sono specifici per una determinata reazione.
Lo si trova praticamente ovunque nel nostro corpo; è prodotto dal nostro organismo  ed ulteriormente integrato con la dieta.
È una sostanza liposolubile e come antiossidante svolge un’azione protettiva nei confronti dell’invecchiamento dei tessuti, proteggendo l’integrità delle membrane cellulari. Protegge la pelle dalla perdita di elasticità causata dall’azione dannosa dei radicali liberi verso Il collagene e l’elastina.
Oltre all’attività antiossidante il coenzima Q-10 è un eccellente energizzante e può mantenere attivo il metabolismo muscolare nelle persone anziane (- 50% infarto del miocardio).
Sebbene il coenzima Q-10 sia prodotto dal nostro organismo, in particolari condizioni bisogna integrarlo:
– in pazienti che assumono le statine
– in pazienti affetti dal cancro
– in pazienti con difetti ereditari nella produzione
– in pazienti anziani perché il contenuto di coenzima Q-10 nelle cellule diminuisce.
Il dosaggio più frequente è di 30 mg/die.

I contenuti sopra descritti non sono da intendersi come terapeutici,la persona deve sempre e comunque rivolgersi al proprio medico.


DOTT. MORENO FINAMONTI