Grazie alla buona memoria di un assiduo frequentatore della piscina comunale di Foligno (ubicata in zona Porta Romana, dietro l’attuale “Campo de li Giochi”), riusciamo a fare una sintesi della storia di questa struttura molto amata e utilizzata da tanti folignati.
La piscina comunale venne realizzata negli anni ’50, usando l’acqua del fiume Menotre di Rasiglia, pertanto la temperatura dell’acqua, a quei tempi, era di circa 17-18 gradi, a differenza della temperatura media odierna che si attesta sui 23-24 gradi sia nelle piscine comunali sia in quelle private. Dalla parte dei blocchi di partenza la piscina era profonda m. 1,80 mentre nella “zona” dei trampolini aveva una profondità di m. 5.
Soltanto negli anni ’70 fu realizzato un impianto di depurazione dell’acqua con l’inserimento anche del cloro, attraverso tre grandi depuratori di filtraggio dalle dimensioni di circa 3x3x3 metri.
Questo sistema di pulizia dell’acqua garantiva una depurazione totale, che avveniva in circa otto ore.
Il lunedì l’acqua era totalmente pulita ma la storia narra che il primo a doversi tuffare era un noto personaggio dell’ambiente, detto “totarello”.
Questa abitudine era chiamata “spaccare l’acqua”, soltanto dopo questo primo tuffo si potevano tuffare tutti gli altri.
Sempre in quel periodo venne realizzata una vasca con acqua molto bassa per permettere ai bambini di fare il bagno: qui i bambini iniziavano a familiarizzare con l’acqua, compivano i primi passi per imparare a nuotare e poi, tramite corsi di nuoto, piano piano appresero come tenersi a galla e successivamente i vari stili di nuoto.
La piscina comunale è stata una vera palestra di vita per i ragazzi e le ragazze di Foligno, in un momento in cui gran parte della popolazione non nuotava ancora e si stava diffondendo il turismo marittimo di massa.
Inoltre, un evento che pochi conoscono è che i militari del Car (centro addestramento reclute) della caserma Gonzaga potevano, quando erano in libera uscita, verso le sei, utilizzare le docce della piscina, pagando un prezzo simbolico di cinquanta lire ciascuno.
Negli anni ’70 il costo per il pubblico era di cinquecento lire.
Si narra anche che, durante lo svuotamento della piscina, qualche ragazzo amante del pericolo si divertiva a fare una gara di tuffi, gettandosi dai trampolini più alti e avendo come obbiettivo finale quello di muovere meno acqua possibile.
Durante la gara di tuffi scommettevano dei cocomeri; frequentatore assiduo era il compianto Marcello Formica, che già allora dimostrava quel senso labile del pericolo che lo porterà ad essere plurivincitore della Quintana.
Un ultimo aneddoto: dopo la finale di Italia-Germania del 1982, quando gli azzurri divennero campioni del mondo, da Vescia partì un furgoncino colmo di tifosi in festa che, insieme a tanti altri folignati, si gettarono ancora vestiti nella piscina comunale di Foligno.
A chi ancora ricorda e ai folignati della nuova generazione auguriamo una buona lettura!
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