MEDICUS: PREMIO GENTILE DA FOLIGNO – PARTE 5

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Ufficialmente l’idea di Medicus: premio Gentile da Foligno nasce il 19 maggio 2012 con la lectio magistralis di Salute Italia del dottor Moreno Finamonti. 

L’idea è buona ma occorrono anni per formare una squadra all’altezza di costruire e realizzare quello che oggi è Medicus e soprattutto quello che sarà Medicus.

Di seguito, suddivisa in vari articoli, la lezione magistrale, dove si evincono le tematiche del grande evento. 

PARTE QUINTA

Nel numero del sette marzo 1986 della rivista Science, il presidente del Salk Institute, il premio Nobel Renato Dulbecco perorò il lancio di un progetto ciclopico in biologia per sequenziare il genoma completo di un organismo, così da comprendere i cambiamenti genetici che portano al cancro. Secondo Dulbecco un programma su larga scala rappresentava un approccio migliore rispetto ad uno frammentario. Un progetto per il sequenziamento di un genoma completo sarebbe stato importante per lo studio di tutte le patologie non soltanto del cancro, ed il punto di partenza più ovvio era proprio il genoma umano. Infatti, sequenziando in maniera sistematica i tre miliardi di lettere del DNA umano gli scienziati avrebbero acquisito le identità di tutti i geni umani, ossia di quella porzione del codice genetico portatrice delle istruzioni per creare le proteine. Nel giugno del 2000 il Presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton entrò nella East Room della Casa Bianca
insieme a Craig Venter e Francis Collins. L’occasione, così organizzata servì a dare l’annuncio congiunto del completamento della sequenza preliminare del Progetto Genoma Umano. Tra gli invitati il posto d’onore fu riservato a James Watson, e lo stesso primo ministro britannico Tony Blair, parlando via satellite da Londra, salutò la svolta come il primo grande trionfo tecnologico del ventunesimo secolo.

Ed intanto nella vita quotidiana, in Italia ed in tutti i paesi occidentali, la popolazione sta
progressivamente invecchiando ed entro dieci anni gli ultrasessantacinquenni saranno più di un terzo. Dov’è il paradosso/anomalia del nostro Paese? La notizia dovrebbe essere appresa come un successo delle migliorate condizioni responsabili dell’accresciuta aspettativa di vita ed invece provoca disagio e paure. L’invecchiamento della popolazione spesso viene visto come causa del tracollo socio-sanitario ed infatti i sistemi sanitari europei non sembrano in grado di garantire un’assistenza adeguata, impreparati a fornire cure individualizzate ed integrate, sanitarie e sociali necessarie per gli anziani e soprattutto ad una società che cambia. Il 2012 è stato dedicato dall’OMS allo sviluppo di programmi d’invecchiamento attivo ed in buona salute; qualcosa quindi si muove in una prospettiva dove l’Europa (Italia inclusa), si attrezzi a sostenere la spinta dell’invecchiamento della popolazione. Cambia la società, deve cambiare la sanità o meglio il sistema sanitario si deve adeguare, con l’aiuto della ricerca e soprattutto delle sue applicazioni pratiche. Genoma, cellule staminali, biologia molecolare, esami di prevenzione sempre migliori,
più accurati e meno invasivi.


Manca oggi la sintesi e l’applicazione sistematica di quello che già si conosce. Una forte e seria divulgazione che sfidi le consuetudini e le metodiche che erroneamente resistono e che non ci portano a vivere più a lungo in uno stato di salute.

Infatti, attualmente l’aumento dell’aspettativa di vita comporta la necessità non solo di contenere i costi sanitari, ma anche di riorganizzare tutto il sistema sanitario non più adeguato.

Dott. Moreno Finamonti