“PADRONI DELLA NOSTRA CITTA’ ” – L’INTERVISTA AL DOTT. MORENO FINAMONTI CANDIDATO A SINDACO “LA VOCE DI FOLIGNO”

0
222
“Il ritorno di Finamonti.
Dopo l’esperienza con il centrosinistra, il medico scende di nuovo in campo con il movimento civico “la Voce di Foligno” e si candida a Sindaco.
La sanità è al centro del suo programma elettorale: “nulla da ricordare dell’attuale governo cittadino”.
Un passato da consigliere comunale e regionale tra le fila del centrosinistra, un presente alla guida del movimento civico “La voce di Foligno” e un sogno futuro con la fascia tricolore indosso.
Il sessantunenne Moreno Finamonti, medico in forza al Laboratorio analisi dell’ospedale “San Giovanni Battista” di Foligno, ha deciso di scendere nuovamente in politica candidandosi a sindaco in vista delle prossime Amministrative.
Le elezioni, che dovrebbero svolgersi tra la fine del mese di maggio e l’inizio di giugno 2024, vedranno tra i contendenti allo scranno più alto di palazzo Orfini Podestà anche l’ideatore di “Medicus – Premio Gentile da Foligno” che in pochi anni è riuscito a suscitare l’interesse nazionale da parte dei professionisti del settore e non solo.
Di poche settimane fa la presentazione ufficiale della sua candidatura al grido di “Foligno ai folignati”. Dopo quella a Enrico Presilla, candidato di Alternativa popolare, la Gazzetta propone l’intervista a un altro protagonista della prossima campagna elettorale.
Dottor Finamonti, perché la decisione di candidarsi nuovamente?
“Ho deciso di scendere nuovamente in campo perché vedo una città in grande difficoltà. Con il passare degli anni è venuta meno una certa classe politica, quindi ho sentito il dovere da folignate di metterci la faccia, come ho sempre fatto.
Credo sia giusto dare spazio ai giovani, visto che ho più di sessanta anni e un’esperienza politica già alle spalle, ma ritengo altrettanto importante poter offrire le mie capacità per guidare la terza città dell’Umbria. C’è anche da dire che sono figlio di nessuno e, politicamente, non sono mai stato assessore né ho rivestito incarichi governativi: sotto questo punto di vista sono ‘intonso’.
Dopo le esperienze di Raggi e Lorenzetti, venti anni fa è iniziato il declino politico della nostra città. Prima avevamo tanto anche in Regione, forse troppo, ora invece non siamo rappresentati da nessun esponente né di destra né di sinistra. E poi, l’attuale sindaco, non difende adeguatamente Foligno. Soprattutto sulle questioni sanitarie…”
Quindi vorrebbe dirci che lei è pronto a ‘curare’ Foligno?
“Dopo settantatré anni in cui ha amministrato solamente il centrosinistra, avevo visto il cambiamento in maniera positiva: non abiuro questo mio pensiero. Certo, poi però questo cambiamento si è rivelato inadeguato…per usare un termine soft’. Anzi, c’è stato un ulteriore indebolimento di Foligno e un ulteriore abbassamento della qualità politica, semmai dovessimo parlare di politica. Quello però che non sta bene a me e a moltissimi folignati è che a guidare questa città sia un non folignate, ovvero Virginio Caparvi (ex segretario regionale della Lega, ndr)”.
A proposito di governare la città, chi si è succeduto nel corso del tempo non ha mai trovato una soluzione per l’ex Zuccherificio. Lei che idee ha?
“Le idee non sono le mie. Sono il candidato sindaco, ma mi piace ragionare di squadra e quindi le proposte sono collettive e di un gruppo solido alle mie spalle. Abbiamo le idee chiare su come gestire e sviluppare la questione dell’ex Zuccherificio, ma è troppo presto per tirare fuori le nostre proposte: tutto a tempo debito. A mio modo di vedere, la nostra è un’idea stratosferica, capace di apportare molti soldi alle casse comunali. È un progetto molto importante per Foligno: per questo e per salvaguardare l’idea, ancora non posso dire nulla”
Guardiamo ai suoi attuali sfidanti. Oltre alla riconferma di Zuccarini per il centrodestra, la vera novità al momento è Enrico Presilla, candidato di Alternativa popolare…
“Parto da un presupposto fondamentale. Non parlo di persone che non conosco e quindi non mi addentro in giudizi. Posso però dire che sono molto diverso da Stefano Bandecchi (coordinatore nazionale di Alternativa popolare e sindaco di Terni, ndr), che rappresenta lo specchio dell’attuale politica: eccessivamente aggressiva. La differenza sostanziale tra noi è che Alternativa popolare è un partito, invece io sono fuori dai partiti. Ho letto però l’intervista di Presilla su queste colonne (‘nutro dubbi su coloro che hanno militato a lungo in formazioni politiche strutturate e ora tuonano contro’ aveva dichiarato il candidato di Ap, ndr) e, a differenza sua, non emetto giudizi. Ma gli posso dare un consiglio, ovvero di essere cauto nel giudicare gli altri se non si conoscono le persone e le storie personali. Ma è giovane e quindi ha ampie possibilità di migliorare politicamente”
E a questa amministrazione uscente che giudizio si sente di dare?
“Il giudizio è molto negativo. I ‘nuovi’ non li conosco e, come prima, non mi adden- tro in giudizi personali. Ma posso dire che, politicamente, li ho visti un po’ sprovveduti. Anche perché la colpa è di chi avrebbe dovuto gestirli: non gli è stato insegnato proprio nulla. È un’apicalità totale unita a dei soldatini sprovveduti”
Al di là delle persone, che opinione dà al governo della città?
“Estremamente negativo. Fino a sei mesi fa non c’era da ricordare nulla di questa am- ministrazione. Oggi vedo invece un po’ di asfalto e un pochino di ‘furbizia’ in consiglio comunale, ma ci può stare. L’unica cosa che hanno fatto, che io ricordi, è tagliare i nastri. Sono dei tagliatori seriali di nastri.”
Quindi vorrebbe dire che erano meglio quelli di prima? Eppure nell’ultima consiliatura Mismetti, nonostante fosse nella maggioranza, lei era tra i “dissidenti”…
“Nella precedente compagine governativa a quella attuale c’era esclusivamente autoreferenzialità e anche un po’ di spocchiosità. Vedevano gli altri, me compreso, come ‘figli di un dio minore’: è per questo che non ero più d’accordo con quel modo di fare. Ripeto, non ho visto male un cambiamento politico di amministrazione, purtroppo mi sono dovuto ricredere. Non si può più dire ‘sono di destra’ o ‘sono di sinistra’, prima di tutto ci sono le donne e gli uomini. Ecco perché non faccio più l’errore di delegare ai partiti e mi impegno in prima persona mettendoci la faccia. Anzi, spero che saranno tanti altri a farlo insieme a me. Questa domanda mi permette di dire ai folignati ‘candidatevi’. Nelle elezioni amministrative si punta a governare la città ed è importante che i cittadini si impegnino in prima persona, altrimenti poi sarà inutile lamentarsi. Memore dunque di quanto ho vissuto nel centrosinistra e consapevole del livello dell’attuale amministrazione, ho deciso di candidarmi in prima persona e chiedere ai folignati di fare altrettanto per la loro città, per non delegare più a nessun altro, tantomeno ai partiti. Foligno deve tornare al centro, dobbiamo essere padroni della nostra città”
È un po’ presto per parlare di programmi, visto che al momento le squadre si stanno costruendo. Ma c’è una questione che le sta particolarmente a cuore?
“Sicuramente la sanità. A mio modo di vedere si tratta della cartina di tornasole della dignità di una città e dei suoi abitanti. Alcuni non hanno capito che siamo arrivati a un punto in cui la sanità – ospedaliera e territoriale di quest’area deve reagire e riottenere la sua dignitosa presenza. Questo è il punto principale del programma elettorale”
Strettamente legato alla sanità c’è il benessere complessivo di una persona, come quello che si può ottenere vivendo in maniera più sostenibile. Il riferimento è, ad esempio, all’uso delle auto e della viabilità in centro storico. Non sarebbe meglio incentivare una mobilità “green”?
“Il nostro centro è pianeggiante e spostarsi a piedi non farebbe che bene. Quindi non sarebbe male organizzare un centro storico meno fruibile alle autovetture, ma con tutte le accortezze possibili per raccordarsi a dove vengono lasciati i veicoli con autobus e quant’altro. La rinascita del centro storico passa dal dare nuova vita alle piazze come piazza del Grano o piazza Giacomini. Penso a riproporre una grande fiera in centro: quella di settembre, oramai, ha toccato il fondo. A questo, aggiungo l’importanza di far vivere il centro proponendo cose di nicchia’ e non andare in contrasto con la grande distribuzione o Amazon. Cosa è stato fatto per il centro? Delle belle luminarie natalizie, ma vediamo anche quanto sono costate… Una buona amministrazione non può fermarsi a questo. La parte importante di un programma elettorale non è parlarne, ma farlo”.
fonte: www.gazzettadifoligno.it